Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

lunedì 18 aprile 2011

Un libro al mese per i nostri figli

Gli adolescenti che leggono almeno un libro al mese per proprio conto e per puro piacere (dunque non come parte dei compiti ricevuti a scuola) hanno molte più probabilità di ottenere un buon lavoro quando diventeranno adulti. Lo rivela una ricerca della università di Oxford, condotta su un campione di 17 mila persone, da cui risulta che di tutte le cosiddette attività extra-scolastiche, sport, danza, andare al cinema, passare tempo a navigare su internet, chattare o giocare ai videogiochi, cucinare, uscire con la ragazza o con il ragazzo eccetera eccetera, leggere è l’unica che sembra contribuire a trovare un buon lavoro al termine degli studi. “Reading for pleasure”, come si dice in inglese, ovvero leggere come passatempo, per passione, per interesse personale, come si faceva un tempo quando per i teen-agers non c’erano tante altre distrazioni. Per esempio, la ricerca della Oxford University ha riscontrato che le possibilità di accesso all’università per i figli di genitori laureati salgono al 51 per cento se hanno letto almeno un libro al mese durante l’adolescenza, mentre sono al 40 per cento per quelli di simile estrazione sociale ma che non leggono mai libri. La formula ideale per chi ha aspirazioni di trovare un buon lavoro, conclude lo studio di Oxford, è leggere regolarmente quando si è ragazzi e contemporaneamente svolgere un’altra attività culturale o avere un qualche interesse creativo.

Dal Blog “My Tube”- La Repubblica- di Enrico Franceschini

domenica 10 aprile 2011

SE IO POTESSI VIVERE



Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita,
nella prossima cercherei di fare più errori,
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
...difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l’oggi.
Se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell’autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un’altra volta la vita davanti".
BORGES