Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

mercoledì 21 febbraio 2007

HANNO DETTO.....

Con uno stile cinematografico Vincenza Fanizza racconta la complessa realtà della scuola. Per chi suona la campanella si legge tutto d’un fiato…”

Stefano Angiolini, regista

“I libri che parlano di scuola, quasi sempre, sono noiosi. Per chi suona la campanella, invece, è leggero e divertente, senza essere superficiale”

Chiara Riondino, cantante e insegnante

“ Il libro è veramente strepitoso! Sarà che mi sento sempre uno scolaro, ma nel leggerlo mi sono divertito (cullandomi nei ricordi), ma anche visibilmente arrabbiato (pensando a quanti insegnanti non usano bene il loro tempo!).

Veramente un ottimo lavoro, anche di ricerca e selezione, certo non facile!”

Saverio Tommasi, attore e studente di Lettere

“Un libro originale per la contaminazione di linguaggi diversi…”

Maria Rosaria Bortolone, direttrice dell’Educandato SS. Annunziata di Firenze


domenica 11 febbraio 2007

La scuola secondo Vincenza Fanizza

Si è trattato di un pomeriggio tutto dedicato all'universo della scuola quello svoltosi giovedì scorso alla Libreria Feltrinelli di via de' Cerretani. Tanti gli interventi interessanti, insieme alle canzoni di Chiara Riondino e alle letture dell'attore Saverio Tommasi

L'occasione è stata offerta dalla presentazione di "Per chi suona la campanella" della giornalista Vincenza Fanizza, pubblicato da "Valore Scuola". Sono intervenuti, oltre all'autrice, gli editori Ermanno Detti e Anna Maria Villari, Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto degli Innocenti di Firenze e Marzia Monciatti, già assessore all'istruzione della Provincia di Firenze. A moderare l'incontro Raffaella Galamini, caporedattore del Corriere di Firenze.

"La scuola come luogo ed occasione di esperienza, di incontri, di gioie e di amarezze, di riconoscimenti e di distacchi, di parole e dialoghi- ha sottolineato Alessandra Maggi, che ha scritto la prefazione del libro- una comunità punto di riferimento per tutti i bambini e i ragazzi. Nelle pagine di Vincenza Fanizza trova ancora una volta conferma il fatto che la scuola sia una grande opportunità per tutti, a maggior ragione oggi, in un momento storico nel quale le differenze e le diffidenze sembrano accrescersi, bambini e ragazzi paiono come spaesati e frastornati ed assieme con loro le famiglie, dai molti modelli spesso contraddittori".

"Per chi suona la campanella" è nato, come ha spiegato l'autrice, un pomeriggio, a cinema tra la poesia e la neve del film "Essere e avere " del regista Nicolas Philibert.

Un film che ci fa riflettere sull'importanza della relazione che, a scuola, si crea tra il maestro e l'alunno. E' questo il segreto per "stare bene" a scuola, sembra suggerirci Philibert.

"L'autrice, con questo libro- ha, poi, precisato Anna Maria Villari- ci trasporta proprio all'interno delle aule scolastiche. Un viaggio nel tempo per ritrovare le atmosfere e le rigide regole della scuola di ieri, uno spaccato ironico e disincantato sulla scuola di oggi e un'idea su come potrebbe essere la scuola del futuro".

Un libro a più voci, in cui studenti, insegnanti e personaggi 'illustri' portano la loro testimonianza. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e talvolta i loro veleni o si soffermano a descrivere sentimenti ed emozioni.

Uno sguardo insolito, realistico e poetico, a tratti surreale, in una sorta di ricerca appassionata e scientifica insieme.

"Un libro gradevole, vivace, composto da brevi e fulminanti interventi, che vogliono essere anche una ricerca di identità della scuola", ha sottolineato l'editore Ermanno Detti.

"Vorremmo che tutti gli insegnanti- ha concluso Raffaella Galamini- fossero come dice Marco Lodoli nell'intervista riportata in questo libro: adulti che hanno ancora il piede nei loro diciassette anni, che è poi l'età delle grandi domande".

Il Corriere di Firenze, domenica 11 Febbraio 2007- Terza Pagina

venerdì 9 febbraio 2007

Da Beppe Carletti

Cara Vincenza,

prima di ogni cosa vorrei ringraziarti per aver inserito la canzone
"Crescerai" nel tuo libro. "Crescerai" è un brano molto importante e
significativo nel repertorio dei Nomadi, ci piace eseguirlo insieme ai
bambini che salgono sul palco perchè è a loro che è dedicata, alla loro
spensieratezza, alla gioia per le cose più semplici, alla voglia di
diventare grandi. Quella fanciullezza che un pò tutti rimpiangiamo.
La canzone è nata nel 1973, a Garlasco di Pavia, dovevamo suonare al
pomeriggio e alla sera, nell'intervallo fra i due concerti, abbiamo pensato e
scritto il brano.
Ti auguro un buon lavoro.

Con affetto e stima.
Beppe Carletti

PER CHI SUONA LA CAMPANELLA

Vincenza Fanizza raccoglie in un piccolo libro riflessioni sulla scuola. Alunni e insegnanti 'illustri' portano la loro testimonianza.

Un libro nato un pomeriggio al cinema nella poesia del film di Nicolas Philibert ‘Essere e avere’. Un film che, come ha scritto giustamente Liberation, è “un elogio del lavoro di insegnante. Un mestiere che, l’avevamo dimenticato, è il più bello del mondo”.
Quando Fromm analizzava nel suo testo come l’assoggettamento della natura, da parte dell’uomo, abbia finito per coincidere, sempre di più, con la distruttività, non poteva evitare di concludere che l’unica speranza era riposta nella trasformazione dell’uomo stesso:
“… per la prima volta nella storia, la sopravvivenza fisica della specie umana dipende dalla radicale trasformazione del cuore umano”. Uno dei messaggi centrali del libro è proprio questo: la scuola e la vocazione docente come speranza di trasformazione, come patrimonio prioritario nella società complessa della globalizzazione. C’è bisogno di una nuova educazione del cuore, di una educazione alla pace, alla democrazia sostanziale nelle relazioni quotidiane, ai valori dell’umanesimo, incarnati nei comportamenti di chi li deve trasmettere.
La scuola, nella società complessa della globalizzazione, non dovrebbe mai dimenticare di individuare, di riconoscersi, anche nei casi estremi, nella ragione formativa. Una ragione formativa che non riguarda solo i ragazzi, ma come perpetuo circolo virtuoso, riguarda tutti coloro che, a diverso titolo e ruolo, gravitano comunque nei suoi spazi. Il libro di Vincenza Fanizza è una deliziosa raccolta di testi, o meglio, testimonianze di chi la scuola l’ha vissuta giorno per giorno svelando il mondo ai più piccini, come scrive Maresa D’Arcangelo nel raccontare una scuola della montagna umbra nel 1948 "la maestra non sapeva nulla di pedagogia e di didattica, d’altra parte i bambini non avevano mai visto niente e qualsiasi racconto li affascinava", uno stato magico il regno dell’infanzia in cui perfino una classe può diventare all’occorrenza un atelier di cucito. Utopie, strategie educative, interessanti interviste a Cristina Comencini, Chiara Gamberale, Marco Lodoli, Roberto Vecchioni, interventi di Margherita Hack, Domenico Starnone, Paolo Crepet, Dacia Maraini fanno di questa opera uno strumento per chi lavora nella scuola e allo stesso tempo un 'libriccino' in cui oziare con la mente divertendosi a leggere i più diversi punti di vista sull'universo scuola.

Costanza Baldini da "InToscana"- lunedì 22 gennaio 2007