Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

mercoledì 20 febbraio 2008

The Great Indian School Show

FIRENZE- “The Great Indian School Show” di Avinash Deshpande, un film molto interessante, giovedì scorso, 14 febbraio, al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, a Palazzo Strozzi, nella rassegna di videoproiezioni, curata da Silvia Lucchesi, “Atlanti Futuri. Visioni sugli scenari a venire”.
E’ una scuola particolare la “Mahatma Gandhi School” di Nagpur, India. Per il suo direttore si tratta di un modello per tutta l’Asia. La sua particolarità è il sistema di 185 telecamere che sorvegliano ogni angolo dell’edificio. Il direttore, grazie alle decine di monitor che troneggiano dietro la sua scrivania, vede e sente tutto e interviene al microfono per redarguire chiunque, insegnante o allievo, sia stato colto in fallo. Il prodigioso sistema serve al nobile scopo di educare alla disciplina i nuovi cittadini della nazione e a evitare che tendenze sovversive possano traviare gli innocenti. Se all’interno della scuola il nuovo sistema sembra essere apprezzato da tutti, autorità, insegnanti e persino dagli studenti modello, rimane da chiedersi quali ripercussioni sociali possa generare una vita passata sotto gli occhi delle telecamere.
Avinash Deshpande ha studiato regia presso il Film and Television Institute of India di Pune, per il quale ha poi iniziato a lavorare. Ha da poco aperto a Pune una scuola di cinema chiamata “Framework”. Dopo numerosi lavori per la televisione, “The Great indian School Show” segna il suo esordio come cineasta indipendente.

domenica 10 febbraio 2008

Atlanti Futuri. Visioni sugli scenari a venire

FIRENZE- Come sarà il mondo tra qualche anno? Lo possiamo immaginare guardando, al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, in Piazza Strozzi, dal 7 al 29 febbraio 2008, “Atlanti futuri. Visioni sugli scenari a venire”, l’interessante rassegna di videoproiezioni, ideata e curata da Silvia Lucchesi, realizzata in collaborazione con il Festival dei Popoli- Istituto Italiano per il Film di Documentazione Sociale Onlus, e con la neonata associazione culturale “Lo schermo dell’arte”.
La presentazione dell’iniziativa, ieri mattina, presso il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, con gli interventi di Silvano Gori, Assessore per le Attività Produttive, di James M. Bradburne, Direttore generale Fondazione Palazzo Strozzi, di Giorgio Bonsanti, Presidente del Festival dei Popoli e di Silvia Lucchesi, curatrice della rassegna.
“Il progetto ‘Atlanti Futuri”- ha sottolineato James M. Bradburne- è il primo di una serie di collaborazioni per sfruttare le potenzialità della Strozzina, come piattaforma per coinvolgere alcune delle voci più importanti dello scenario contemporaneo di Firenze. Il Centro di Cultura contemporanea Strozzina è molto di più di uno spazio espositivo, è un centro per la discussione, il dibattito e la riflessione sulle realtà contemporanee e talvolta apparentemente contraddittoria in cui viviamo”.
Video e documentari, dunque, di artisti internazionali, ci racconteranno, in questa rassegna, con immagini in movimento i temi chiave dello sviluppo della società e del nostro mondo, proiettando l’oggi verso scenari e forme prossimi a venire. Una proposta originale che si avvale del film documentario e del video d’artista, due linguaggi apparentemente distanti ma esemplari di quelle pratiche di confine tra il cinema e l’arte che, con un’intensità che non accenna a diminuire, sono andate caratterizzando sempre più la produzione artistica contemporanea.
Dal Messico all’India, dagli Stati Uniti alla Nigeria, da Israele alla Cina, dall’Italia al Congo alla Russia: sono trenta le opere internazionali, presentate in edizione originale con sottotitoli in italiano, che indagano il mondo futuro, raccontano storie e utopie, propongono ipotesi attraverso sguardi sul reale nel caso di documentari, e sguardi visionari che utilizzano la realtà virtuale, la deformazione dell’immagine, l’animazione.
Il programma, strutturato in sezioni tematiche, si inaugura giovedì 7 febbraio, alle 17, 45, con la giornata dedicata al tema dell’immigrazione. In questa occasione gli Stalker-Osservatorio Nomade presentano, in prima visione italiana, il loro ultimo laboratorio sul territorio urbano, un’indagine sulle condizioni di vita della comunità Rom stanziatasi lungo gli argini del Tevere. Il progetto è stato realizzato con gli studenti del corso di “Arte civica” della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, tenuto da Francesco Careri. A seguire, i video “Border” dell’artista belga Hans Op de Beeck: una radiografia di un camion di grandi dimensioni mostra, nascosto tra la merce da trasporto, un gruppo di rifugiati clandestini; “De-Lete” dell’artista greca Jenny Marketou, girato a Tijana, introducono il documentario di Chantal Akerman “De l’autre côté” dedicato alle storie di immigrazione della frontiera tra Messico e Stati Uniti.
Continueranno, poi, alla Strozzina, ogni giovedì e venerdì, dalle 17, 45 alle 20, le altre proiezioni in cui gli artisti affrontano, nei video e nei documentari, importanti temi: il tempo, la globalizzazione, la città, l’ambiente.
Di Vincenza Fanizza
Da “Il Corriere di Firenze” del 7 febbraio 2008