Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

domenica 29 luglio 2007

RECENSIONE

Una interessante recensione del giornalista Fabrizio Del Bimbo su "Per chi suona la campanella" sul sito:www.ifatti.com sotto comunicati.

Lo sguardo di Vincenza Fanizza sulla scuola

L'ultima fatica letteraria della giornalista

Il primo luogo di incontro per ogni bambino al di fuori del guscio protettivo della famiglia è senza alcun dubbio la scuola, mondo variegato, complesso, investito del difficile compito di guidare ed educare le giovani generazioni. La scuola deve rimanere un`opportunità per i ragazzi di oggi, forse la più importante, ma non sempre ce ne rendiamo conto. Ecco che la giornalista Vincenza Fanizza, fiorentina di adozione ha avuto un`idea originale: "intervistare" vari personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica, ma pure sconosciuti studenti, docenti e operatori scolastici, suscitando in essi emozioni, pensieri, sogni, ricordi, nel tentativo (ben riuscito!) di tracciare un "ritratto" della scuola. Roberto Vecchioni, Margherita Hack, Cristina Comencini, Sergio Zavoli sono soltanto alcune delle firme più celebri dei vivaci interventi, delle piacevoli testimonianze che compngono il "mosaico" creato da Vincenza Fanizza. Interessante il confronto tra le due testimonianze sull`educandato del Poggio Imperiale scritte da Maria José di Savoia e da Dacia Maraini in epoche differenti. Il libro porta l`allusivo titolo di "Per chi suona la campanella", ed è edito da Valore Scuola (2006) L`auspicio è che diventi un utile strumento per chi lavora nella scuola o semplicemente per chi vuole capire a fondo i giovani. Fabrizio Del Bimbo


giovedì 12 luglio 2007

The Spiderweb Village


FIRENZE- Un futuro migliore e un mondo senza conflitti? Un sogno ma anche un impegno per i bambini del Cisv. Hanno rigorosamente undici anni ( l’età ideale secondo gli organizzatori) e sono arrivati dall’Austria, Ecuador, Filippine, Francia, Giordania, Gran Bretagna, Grecia, Isole Faroe, Israele, Messico, Norvegia, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, Usa, oltre che dall’Italia. Sono le 12 delegazioni, che fanno parte del Cisv (Children’s International Summer Villages), l’associazione internazionale di volontariato indipendente e apolitica che promuove l’educazione alla pace e l’amicizia interculturale dei giovani in tutto il mondo, da oltre cinquant’anni.

Dal 29 giugno fino al 26 luglio, per circa un mese, 48 bambini, accompagnati da 12 laeder e da 6 junior, ( ragazzi di 16 anni) stanno vivendo insieme nel “Villaggio Internazionale”, che quest’anno si sta svolgendo presso la scuola elementare “Vittorino da Feltre”, a Ponte a Ema, nel Comune di Firenze.

Giochi, sport e attività culturali scandiscono le loro giornate dove imparano anche a conoscersi per diventare ‘amici’.

“Condividere la vita insieme durante questo mese, imparando a conoscersi e comprendersi anche senza parlare la stessa lingua- spiega Marco Lorusso, il Presidente del Cisv Firenze- è un’occasione concreta per costruire nelle menti e nei cuori di questi ragazzi la predisposizione alla conoscenza, al dialogo ed al confronto anche con persone di altre culture. Il Cisv, infatti, è nato dalla ferma convinzione che una pace durevole sia possibile solo se gli individui e i gruppi hanno la possibilità di convivere come amici e che la chiave per trasformare questa idea in realtà è lavorare con i bambini e con i giovani per prepararli a diventare membri attivi e fautori di una società pacifica”. I programmi del Cisv seguono un modello educativo sperimentale, ossia l’opportunità di imparare dall’esperienza diretta, in cui partecipante e facilitatore condividono la responsabilità di apprendere l’uno dall’altro.

Oltre ai villaggi tante sono le attività dell’associazione: interchange, summer camp, seminar camp, international people project.

La singolare esperienza educativa del Villaggio Internazionale di Firenze, patrocinata da Comune, Provincia, Regione, Quartiere 3, si aprirà al pubblico, in occasione dell’Open day, venerdì 13 luglio, a partire dalle ore 17, presso la Scuola Vittorino da Feltre, in via Chiantigiana, 220. Ogni delegazione, con uno spettacolo teatrale, presenterà al pubblico la propria nazione. Interverranno: Andrea Ceccarelli, presidente del Quartiere 3, Daniela Lastri, assessore all’istruzione del Comune di Firenze e MassimoToschi, assessore alla cooperazione della Regione Toscana.

Di Vincenza Fanizza

Da “Il Corriere di Firenze”, venerdì 13 luglio 2007

martedì 10 luglio 2007

VIDEO PRESENTAZIONE LIBRO

http://www.saveriotommasi.it/per_chi_suona.php

Il cinema di Spike Lee

FIESOLE - “Quando giro un film non sono attirato tanto dalla location quanto dalla storia che c’è dietro quel luogo”.

Così, ieri mattina, in un incontro con la stampa, all’Hotel Villa San Michele, il regista Spike Lee, che, stasera, al Teatro Romano, riceverà il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema, inserito all’interno della programmazione dell’Estate Fiesolana e organizzato dal Comune di Fiesole. Una cerimonia sicuramente suggestiva e importante, inserita nella serata “Happy Night. La notte bianca del cinema”, all’interno della quale si terrà anche il concerto del New Trio e proiezioni di film di Spike Lee fino alle prime ore del mattino.

E a salire sul palco del Teatro Romano di Fiesole, per premiare il regista americano, sarà un’ospite d’eccezione, la brava attrice Stefania Sandrelli.

Un riconoscimento particolarmente significativo a un regista che è riuscito a raggiungere il successo internazionale senza mai rinunciare alle proprie tematiche legate agli ambienti urbani e sociali delle comunità africano-americane, mettendone in luce i problemi di discriminazione e di esclusione .

“Tutti i registi che hanno ricevuto questo premio come Spike Lee sono grandi maestri- ha dichiarato Fabio Incatasciato, sindaco di Fiesole- maestri combattenti, che lavorano, che operano, che sono capaci di trasmettere una nuova idea sulla vita, uno sguardo diverso sul mondo. Sono grandi non solo perché hanno costruito bei film ma anche e soprattutto perché ci insegnano a vedere oltre i nostri orizzonti”.

Un rilancio, quest’anno del Premio, grazie anche al contributo ideativo e all’impegno non solo del Comune ma anche della Fondazione Mediateca Regionale Toscana e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, Gruppo Toscano.

“I negri, i neri, le persone di colore: c’è una evoluzione non solo di linguaggio, ma di semantica culturale e forse politica quando si definiscono con queste espressioni gli uomini dalla pelle scura- ha sottolineato Ugo di Tullio, presidente Mediateca Regionale-Toscana Film Commission- mostrando così il progressivo passaggio da un giudizio, razzista, a un riconoscimento di dignità naturale, che spetta alla persona, a ogni persona. Un ragionamento semplice che però non rappresenta una realtà univoca, perché oggi il pregiudizio del colore della pelle resiste ancora, sia pure in forme diverse da un secolo fa, e Spike Lee evidenzia tale pregiudizio in tanti suoi lavori”.

Il prestigioso riconoscimento, che nelle passate edizioni, è stato assegnato a registi della levatura di Bernardo Bertolucci, Robert Altman, Theo Anghelopoulos, Arthur Penn, Ken Loach, Peter Greenaway, quest’anno è, dunque, approdato negli Stati Uniti, precisamente a Brooklyn, per premiare un regista innovativo sia per l’uso delle immagini, sia per le problematiche affrontate. E sarà ancora una volta una storia complessa, quella dei sodati americani di colore che hanno combattuto a fianco dei soldati e dei partigiani italiani durante la seconda guerra mondiale, il contenuto del prossimo film che Spike Lee girerà proprio in Italia e in Toscana.

Il film nasce dal romanzo omonimo di James McBride (la sua autobiografia “Il colore dell’acqua” è considerata un classico della letteratura americana) ed è la prima produzione internazionale della nuova società di Roberto Cicutto e Luigi Musini “On my own”.

“Mi piace raccontare la Seconda Guerra Mondiale- ha precisato Spike Lee- perché è stata l’ultima guerra giusta. Tutte le altre, combattute dagli Stati Uniti, sono sbagliate”.

Infine il regista americano ha rivelato che il film che girerà in Italia, sarà molto aderente alla realtà storica, e che il cast sarà internazionale.

di Vincenza Fanizza

Da "Il Corriere di Firenze", Martedì 10 Luglio 2007

lunedì 2 luglio 2007

Benigni dottore honoris causa

FIRENZE-“La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a’capelli del capo ch’elli avea di retro guasto. Poi cominciò…”.

Nel silenzio dell’Aula Magna del Rettorato, in Piazza San Marco, ieri mattina, emozionano i versi di questo canto della Divina Commedia, il trentesimoterzo dell’Inferno, una delle pagine più famose e più umane del poema, in cui Dante racconta la storia di Ugolino della Gherardesca, lasciato morire di fame coi figli e nipoti per ordine dell’arcivescovo Ruggieri, dopo che i nobili e il popolo di Pisa si erano ribellati alla sua signoria.

Di fronte a un numerosissimo pubblico, composto perlopiù da professori illustri e autorità cittadine, il “neo-dottore” Roberto Benigni sceglie proprio questi intensi versi per la sua prima “lezione”, dopo aver ricevuto dal Rettore Augusto Marinelli la laurea honoris causa in Filologia Moderna. Il regista e comico toscano racconta ed è subito show, uno show irresistibile, come sia nata la sua passione per il poema dantesco, una passione nata a Vergaio, in provincia di Prato, nella “Casa del Popolo”, in mezzo a gente semplice, capace però di innamorarsi di Dante, e in mezzo allo scetticismo di “Fioramanti Manlio”, questo personaggio che non sai se sia vero o inventato dalla fantasia di Benigni, un contadino semplice e diffidente che si aspettava “un segno” da parte di Dio per verificare che il viaggio di Dante fosse realmente avvenuto.

Continua, dunque, la due giorni fiorentina del grande regista toscano. Dopo l’inaugurazione de “Lo spazio dello Spirito” al nuovo Ospedale Pediatrico Meyer, di mercoledì pomeriggio, ieri mattina, Benigni torna a parlare del significato della vita, questa volta da una angolazione diversa. Se al Meyer è la sofferenza dei bambini a toccare il suo cuore, ieri mattina, invece, è la bellezza e grandezza del poema dantesco, “ il poema del desiderio”, secondo una sua efficace e poetica definizione.

E’ anche vero che in Roberto Benigni è impossibile distinguere fisicità e cultura, sensibilità e bravura artistica. Tutto si mescola e contribuisce a formare la sua personalità “poliedrica, esuberante, in cui è difficile definire in modo univoco le competenze e le opere, che vanno dalla letteratura al cinema al teatro alla critica alla comunicazione” come ha dichiarato Franca Pecchioli, preside della facoltà di Lettere e Filosofia.

Una laurea quindi ampiamente meritata come spiega la “laudatio” di Anna Nozzoli, ordinario di Letteratura Italiana quando dichiara: “Conferendo a Roberto Benigni la laurea honoris causa in Filologia moderna, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze è pienamente consapevole di dare un segnale forte e riconoscibile alla città e all’intero Paese, indicando in Benigni non soltanto uno straordinario uomo di spettacolo ma una delle figure capitali della contemporanea cultura italiana”.

Di Vincenza Fanizza

Da “Il Corriere di Firenze”, venerdì 29 giugno 2007

Roberto Benigni al Nuovo Meyer

FIRENZE- Un poeta, semplice e di grande cultura, un incredibile attore, un regista Premio Oscar, che ha saputo tradurre una pagina drammatica della nostra storia con la sensibilità e lo sguardo dell’infanzia. Chi meglio di Roberto Benigni poteva inaugurare, ieri pomeriggio, al nuovo Ospedale Pediatrico Meyer, lo “Spazio dello Spirito” ? Parte proprio da questo luogo, unico nel suo genere, simbolo e metafora della gioia e del dolore, della vita e della morte, l’invito a tutti noi per realizzare un mondo sempre più interculturale.

Roberto Benigni, l’ospite d’eccezione, non si smentisce ma sorprende sempre: sale “a gattoni” le scale dell’Ospedale, dichiara di avere tre anni e qualche giorno, e poi commuove e diverte, fa riflettere e sdrammatizza. Prima di lui, le parole di Benedetta Fantugini, che tenta di esprimere il dolore per la perdita di sua figlia, “il dolore più grande del mondo”, come lo ha definito Benigni, un dolore assurdo e incomprensibile che però Benedetta, questa giovane madre, fragile e forte, è riuscita a trasformare in amore e solidarietà. All’ironia di Roberto Benigni seguono le riflessioni e la saggezza dell’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, in veste di filosofo. A moderare la tavola rotonda il medico-pediatra Gianpaolo Donzelli.

Viene descritto questo nuovo spazio, là dove il significato di dolore, gioia, speranza, preghiera, vita e morte è un momento intimo e di fede, questo luogo di condivisione che l’Ospedale Pediatrico Meyer ha costruito durante il percorso fatto insieme alle Comunità religiose di Firenze. Uno spazio dove persone che professano religioni diverse o che credono nel valore supremo dell’essere umano trovano casa nel pieno rispetto delle identità di ciascuno, delle proprie sensibilità ed espressioni confessionali di culto.

La giornata, organizzata dalla Fondazione Meyer e interamente dedicata allo “Spazio dello Spirito”, si è aperta alle 10 con un’introduzione musicale e la presentazione di Paolo Morello Marchese, Direttore Generale dell’Ospedale Pediatrico e Presidente della Fondazione Meyer. E’ seguita, poi, una nota introduttiva di Mario Primicerio, Presidente della Fondazione Giorgio La Pira. Subito dopo anche le riflessioni di Monsignor Timothy Verdon, presidente della Commissione Diocesana per l’ecumenismo e il dialogo con la Chiesa Cattolica, di Joseph Levi, Rabbino Capo della Comunità Ebraica fiorentina, di padre Giorgio Blatinski, parroco della Chiesa Ortodossa Russa di Firenze e di Gianna Sciclone, pastora Valdese.

Di Vincenza Fanizza

Da “Il Corriere di Firenze”, giovedì 28 giugno 2007