Copertina

Copertina
Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

venerdì 9 febbraio 2007

PER CHI SUONA LA CAMPANELLA

Vincenza Fanizza raccoglie in un piccolo libro riflessioni sulla scuola. Alunni e insegnanti 'illustri' portano la loro testimonianza.

Un libro nato un pomeriggio al cinema nella poesia del film di Nicolas Philibert ‘Essere e avere’. Un film che, come ha scritto giustamente Liberation, è “un elogio del lavoro di insegnante. Un mestiere che, l’avevamo dimenticato, è il più bello del mondo”.
Quando Fromm analizzava nel suo testo come l’assoggettamento della natura, da parte dell’uomo, abbia finito per coincidere, sempre di più, con la distruttività, non poteva evitare di concludere che l’unica speranza era riposta nella trasformazione dell’uomo stesso:
“… per la prima volta nella storia, la sopravvivenza fisica della specie umana dipende dalla radicale trasformazione del cuore umano”. Uno dei messaggi centrali del libro è proprio questo: la scuola e la vocazione docente come speranza di trasformazione, come patrimonio prioritario nella società complessa della globalizzazione. C’è bisogno di una nuova educazione del cuore, di una educazione alla pace, alla democrazia sostanziale nelle relazioni quotidiane, ai valori dell’umanesimo, incarnati nei comportamenti di chi li deve trasmettere.
La scuola, nella società complessa della globalizzazione, non dovrebbe mai dimenticare di individuare, di riconoscersi, anche nei casi estremi, nella ragione formativa. Una ragione formativa che non riguarda solo i ragazzi, ma come perpetuo circolo virtuoso, riguarda tutti coloro che, a diverso titolo e ruolo, gravitano comunque nei suoi spazi. Il libro di Vincenza Fanizza è una deliziosa raccolta di testi, o meglio, testimonianze di chi la scuola l’ha vissuta giorno per giorno svelando il mondo ai più piccini, come scrive Maresa D’Arcangelo nel raccontare una scuola della montagna umbra nel 1948 "la maestra non sapeva nulla di pedagogia e di didattica, d’altra parte i bambini non avevano mai visto niente e qualsiasi racconto li affascinava", uno stato magico il regno dell’infanzia in cui perfino una classe può diventare all’occorrenza un atelier di cucito. Utopie, strategie educative, interessanti interviste a Cristina Comencini, Chiara Gamberale, Marco Lodoli, Roberto Vecchioni, interventi di Margherita Hack, Domenico Starnone, Paolo Crepet, Dacia Maraini fanno di questa opera uno strumento per chi lavora nella scuola e allo stesso tempo un 'libriccino' in cui oziare con la mente divertendosi a leggere i più diversi punti di vista sull'universo scuola.

Costanza Baldini da "InToscana"- lunedì 22 gennaio 2007

Nessun commento: