Sono circa 200 milioni i bambini e i giovani nel mondo vittime di episodi di bullismo: è uno dei dati emersi nella conferenza internazionale svoltasi a Kandersteg, in Svizzera, dall´8 al 10 giugno scorsi.
All´iniziativa ha partecipato anche Ersilia Menesini, associato di Psicologia dello sviluppo presso la facoltà di Psicologia dell´ateneo fiorentino, che ha presentato lo stato degli studi italiani su queste tematiche e le direzioni di intervento a livello governativo (costituzione di osservatori regionali e di un tavolo nazionale di esperti per monitorare il fenomeno, finanziamento di misure specifiche da adottare nelle scuole…). La ricerca fiorentina è, infatti, attiva in questo settore dagli anni ´90.
I lavori del convegno, cui hanno partecipato studiosi di vari paesi europei e di altri continenti, fra cui canadesi, statunitensi, australiani e coreani, sono confluiti in una dichiarazione comune, la "Dichiarazione di Kandersteg", un vero e proprio appello al mondo della ricerca affinché tutti coloro che sono in posizioni di responsabilità si adoperino per mobilitare risorse ed energie al fine di promuovere relazioni salutari tra bambini e tra adolescenti.
Nella "Dichiarazione di Kandersteg contro il bullismo" - che può essere visionata e sottoscritta on line su www.kanderstegdeclaration.org - i partecipanti hanno sottolineato come il fenomeno rappresenti una violazione dei basilari diritti umani e un grave danno economico, culturale e morale per l´intera società civile. Si richiama la necessità di contrastare gli episodi di bullismo in tutti i luoghi dove i bambini e gli adolescenti vivono e l´importanza di attivare politiche sociali e programmi di prevenzione in età precoce, basati sulla ricerca scientifica. I ricercatori pubblicizzeranno la dichiarazione nei rispettivi paesi per contribuire alla diffusione dei valori e delle finalità a cui essa si richiama.
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