Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

martedì 8 aprile 2008

La creatività sale in cattedra


“A Scuola di creatività. La creatività a scuola”: questo il tema di un interessante incontro, venerdì scorso, dalle 18 alle 20, coordinato dall’assessore alla cultura Paolo Becattini, nell’incantevole “Caffé Teatro”, in via Portigiani, 1, a Fiesole, con una vista mozzafiato sul Teatro Romano.
L’occasione è stata offerta dalla presentazione del libro “ Per chi suona la campanella” (Valore Scuola ed.) di Vincenza Fanizza.
“Parlare della scuola vuol dire parlare della vita- ha detto, tra l’altro, Maria Luisa Moretti, assessore alla Formazione del Comune di Fiesole- di quello che siamo e di quello che vogliamo diventare. La cultura non serve se non ha cuore, deve avvicinarci alle emozioni, alle esperienze degli altri. La creatività del maestro è l’essenza della scuola stessa”.
“Il ruolo dell’insegnante - ha sottolineato il giornalista e scrittore Gabriele Ametrano- spesso si mescola con quello dello studente. L’esperienza scolastica è fondamentale per ognuno di noi ma, anche quando è conclusa, può capitarci di incontrare ancora altri “maestri di vita”, nel lavoro o nel nostro quotidiano”.
“Il primo atto della creatività- ha precisato Arnolfo Gengaroli, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “E. Balducci” di Fiesole- è quello distruttivo, di smontaggio. La scuola deve suscitare dubbi, problematiche e porre delle domande”.
“La competizione è la negazione della creatività- ha dichiarato poi l’editore Anna Maria Villari - La scuola deve essere un luogo accogliente dove i ragazzi vanno volentieri. La scuola del passato era necessaria perchè poteva emancipare. Oggi dovrebbe riprendere questo ruolo e offrire qualcosa in più di internet o della televisione”. Infine la giornalista Camilla Speranza ha parlato della sua esperienza come mamma e ha scelto sei aggettivi per definire la scuola ideale: piccolo, lento, bello, semplice, sobrio e locale.
Molto coinvolgenti le letture di alcuni brani del libro a cura di Caterina Ceccuti e Monica Lorusso. Suggestiva l’atmosfera creata dalle bellissime e intense canzoni dell’artista Chiara Riondino.

Da “Il Corriere di Firenze”, lunedì 7 aprile 2008

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