Copertina
martedì 23 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
lunedì 15 dicembre 2008
Verba volant, rivolta manet
FIRENZE- I medici in formazione specialistica dell’Università degli Studi di Firenze dalle ore 8 di oggi fino alle ore 8 di domani si asterranno dall’attività assistenziale e stamani si recheranno a Roma, insieme agli specializzandi di tante altre città italiane, per una manifestazione nazionale e un sit-in davanti al Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali.
E’ ormai una forte mobilitazione che va avanti già da parecchi mesi, in tutta Italia.
Il motivo riguarda i rapporti di questa categoria con l’Inps.
“Gli specializzandi- spiega Tommaso Buccioni, specializzando di Medicina Interna- se da una parte sono ancora studenti universitari che frequentano le diverse scuole di specializzazione e devono studiare e sostenere esami per passare all’anno successivo, dall’altra vengono considerati anche come lavoratori perché hanno un contratto di formazione. Pertanto devono pagare una aliquota contributiva all’Inps, una quota ridotta, il 17% perché sono già obbligati per legge a versare i contributi previdenziali all’Enpam (Cassa di previdenza di categoria). Invece una recente circolare dell’Inps ha deciso che gli specializzandi devono pagare all’Inps l’aliquota previdenziale in misura piena, il 24,7%. Sempre in questa circolare l’Inps ha chiesto alle università di recuperare la differenza contributiva relativa agli emolumenti emessi sin dal novembre 2006 e ha indicato in tre mesi il termine di scadenza oltre il quale verrebbero applicate anche pesanti sanzioni. Questo equivale a migliaia di euro che ogni singolo specializzando, entro il 31 dicembre, dovrà restituire alle università in modalità non ancora precisate. Si tratta di un vero e proprio furto. Inoltre vorrei sottolineare come l'Inps non corrisponda ai medici specializzandi ne' gravidanza, ne' malattia, incassando pertanto in modo illegittimo i contributi ad essi destinati”.
Inoltre una gran parte dei medici specializzandi o neospecialisti non riavrà neanche una parte di quanto versato sottoforma di trattamento pensionistico, dal momento che la possibilità di ricongiungimento del periodo contributivo sarà possibile solo per chi avrà raggiunto almeno 3 anni di contribuzione presso la Gestione Separata.
Intanto Federspecializzandi ha denunciato l'accaduto e auspica una sollecita presa di posizione da parte dei Ministeri competenti e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici. Chiede inoltre un nuovo intervento dell’Enpam affinché ribadisca il fatto che il versamento della quota A costituisce una forma di previdenza obbligatoria che dà diritto ad un vitalizio. Inoltre Federspecializzandi annuncia sin d’ora che non permetterà che si porti a compimento “tale scippo”, riservandosi di agire ad ogni livello e, se necessario, anche in sede giudiziaria.
sabato 13 dicembre 2008
Corteo degli studenti
FIRENZE- Anche gli studenti, ieri, venerdì 12 dicembre, in piazza con i lavoratori, ma divisi in due cortei. Uno era formato dagli Studenti di Sinistra e Sinistra Universitaria. Partito alle 9 da piazza “Bambini e Bambine di Beslan” ha attraversato il centro per incrociare i lavoratori della Cgil e dei Cobas tra via Cerretani e via Vecchietti. Si è sciolto, poi, alle 12,30, in via dei Servi. Il secondo era formato dal coordinamento studenti medi, Rete dei collettivi, collettivo di Scienze politiche e studenti dell’Accademia delle Belle Arti. Si è mosso, sempre alla stessa ora, da Piazza SS. Annunziata e si è diretto verso via Valfonda, dove ha sede l'Associazione industriali, per una manifestazione specifica contro le morti sul lavoro. Infatti, nel corteo, erano tanti gli striscioni su questo tema come quello dell’Unione degli studenti, in cui era scritto: “Come facciamo a crepare in fabbrica se ci ammazzate prima” o quello del liceo scientifico Castelnuovo: “I padroni non muoiono mai, muoiono solo gli operai”.
Gli studenti dell’Accademia, invece, erano presenti con una bara piena di pennelli e uno striscione in cui era scritto “Braccia incrociate davanti alle aziende”.
“Abbiamo occupato il Cenacolo dell’Accademia- ha spiegato Ale- e protestiamo contro la mercificazione del sapere. Noi non vogliamo essere impacchettati dalle decisioni dei padroni. L’arte deve essere libera”.
Gli studenti del liceo scientifico Gramsci hanno manifestato, invece, con lo striscione “Dormite voi che avete ancora sogni… Noi non possiamo averne più e allora saremo il vostro incubo peggiore”. Gli studenti del Ginori Conti, come risposta alla Gelmini che ha parlato di indebolimento del movimento, avevano uno striscione in cui si leggeva “Noi non siamo stanchi”.
A rendere pacifico, allegro e creativo il corteo anche la musica della street-band “Scorribanda”.
Gli studenti dell’Accademia, invece, erano presenti con una bara piena di pennelli e uno striscione in cui era scritto “Braccia incrociate davanti alle aziende”.
“Abbiamo occupato il Cenacolo dell’Accademia- ha spiegato Ale- e protestiamo contro la mercificazione del sapere. Noi non vogliamo essere impacchettati dalle decisioni dei padroni. L’arte deve essere libera”.
Gli studenti del liceo scientifico Gramsci hanno manifestato, invece, con lo striscione “Dormite voi che avete ancora sogni… Noi non possiamo averne più e allora saremo il vostro incubo peggiore”. Gli studenti del Ginori Conti, come risposta alla Gelmini che ha parlato di indebolimento del movimento, avevano uno striscione in cui si leggeva “Noi non siamo stanchi”.
A rendere pacifico, allegro e creativo il corteo anche la musica della street-band “Scorribanda”.
mercoledì 10 dicembre 2008
lunedì 8 dicembre 2008
sabato 6 dicembre 2008
Un figlio
Un figlio
Un figlio, signore e signori,
non è come un’ombra cicciona,
non è un mazzolino di fiori
e neanche un’opera buona.
Un figlio, signori e signore,
non è un campionato sportivo,
non è un più veloce motore
e neanche un rametto d’olivo.
Un figlio, mia cara famiglia,
è un corpo, una mente, una voce,
è un seme della meraviglia,
un mondo in un guscio di noce.
Un figlio, miei cari parenti,
vi fonda uno stato nel cuore.
Un figlio fa stringere i denti,
ma ha un delizioso sapore.
Roberto Piumini
martedì 2 dicembre 2008
Mi piace il vento
La foto è l’opera grafica “Le vent souffle où il veut” dell’artista francese Érik Desmazières
Mi piace il vento
perché mi porta via
Mi piace il vento
perché non torna indietro
Mi piace il vento
perché spettina il mondo
Mi piace il vento
perché gioca con tutto
E ride anche da solo
E parla con le foglie
E se gli viene da piangere
non importa se qualcuno lo vede
si siede e piange
e nessuno riesce a consolarlo
se lui non vuole.
Giusi Quarenghi Da “E sulle case il cielo”
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