Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

sabato 13 dicembre 2008

Corteo degli studenti

FIRENZE- Anche gli studenti, ieri, venerdì 12 dicembre, in piazza con i lavoratori, ma divisi in due cortei. Uno era formato dagli Studenti di Sinistra e Sinistra Universitaria. Partito alle 9 da piazza “Bambini e Bambine di Beslan” ha attraversato il centro per incrociare i lavoratori della Cgil e dei Cobas tra via Cerretani e via Vecchietti. Si è sciolto, poi, alle 12,30, in via dei Servi. Il secondo era formato dal coordinamento studenti medi, Rete dei collettivi, collettivo di Scienze politiche e studenti dell’Accademia delle Belle Arti. Si è mosso, sempre alla stessa ora, da Piazza SS. Annunziata e si è diretto verso via Valfonda, dove ha sede l'Associazione industriali, per una manifestazione specifica contro le morti sul lavoro. Infatti, nel corteo, erano tanti gli striscioni su questo tema come quello dell’Unione degli studenti, in cui era scritto: “Come facciamo a crepare in fabbrica se ci ammazzate prima” o quello del liceo scientifico Castelnuovo: “I padroni non muoiono mai, muoiono solo gli operai”.
Gli studenti dell’Accademia, invece, erano presenti con una bara piena di pennelli e uno striscione in cui era scritto “Braccia incrociate davanti alle aziende”.
“Abbiamo occupato il Cenacolo dell’Accademia- ha spiegato Ale- e protestiamo contro la mercificazione del sapere. Noi non vogliamo essere impacchettati dalle decisioni dei padroni. L’arte deve essere libera”.
Gli studenti del liceo scientifico Gramsci hanno manifestato, invece, con lo striscione “Dormite voi che avete ancora sogni… Noi non possiamo averne più e allora saremo il vostro incubo peggiore”. Gli studenti del Ginori Conti, come risposta alla Gelmini che ha parlato di indebolimento del movimento, avevano uno striscione in cui si leggeva “Noi non siamo stanchi”.
A rendere pacifico, allegro e creativo il corteo anche la musica della street-band “Scorribanda”.

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