Se, dopo aver letto il libro, hai anche tu voglia di scrivere un commento, una riflessione, un racconto, un ricordo di scuola…
invialo a: vincenzafanizza@gmail.com
Potrai far parte della seconda edizione di “Per chi suona la campanella”
CRESCERAI "Per giocare un aquilone,un gesso bianco,il vecchio muro. Bastava un niente per sorridere una bugia per esser grande. Crescerai, imparerai. Crescerai, arriverai. Crescerai, tu amerai. Bastava un niente: un campo verde, una corsa e poi a pescar sul fiume. Bastava un niente per sorridere una bugia per esser grande. Crescerai, imparerai. Crescerai, arriverai. Crescerai, tu amerai. Il rimpianto rimarrà di quell'età , di quell'età." I Nomadi
Se, dopo aver letto il libro, hai anche tu voglia di scrivere un commento, una riflessione, un racconto, un ricordo di scuola…
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Potrai far parte della seconda edizione di “Per chi suona la campanella”
Vincenza Fanizza "Per chi suona la campanella"- Editore Valore Scuola
Pag.125; Euro 12,50.
Valore Scuola
Coop Arl.
Via Leopoldo Serra, 31
00153 Roma
tel:06/5813173
06/5885355
fax:06/5813118
di Vincenza Fanizza
Il film Etre et avoir (Essere e avere) del documentarista Nicholas Philibert è l’incantevole ritratto della vita quotidiana di una minuscola scuola francese e racconta la storia di un maestro e 13 bambini che giocano, studiano, soffrono e imparano a diventare grandi.
Esemplare per spontaneità, dolcezza, semplicità, questo documentario mette in scena bambini di campagna che si rivelano attori naturali incredibili.
Esistono ancora, un po’ ovunque in Francia, delle scuole a classe unica che riuniscono intorno ad un unico maestro o ad una maestra, tutti i bambini dello stesso villaggio, dall’asilo alla quinta elementare. In parte ripiegati su se stessi, in parte aperti al mondo esterno, questi piccoli gruppi eterogenei condividono la vita quotidiana, nella buona e nella cattiva sorte.
E’ in una di queste classi, in un qualche luogo nel cuore dell’Alvernia, che è stato girato questo film. Protagonista il maestro Lopez, ma soprattutto i suoi alunni e le loro famiglie che, nella magia del paesaggio montano, raccontano la bellezza e il dolore della vita....
“Quell’inguaribile adolescenza che rischia di possederci per sempre e con la quale io non ho ancora capito bene cosa si deve fare, se portarsela appresso fino alla fine o archiviarla in qualche modo. Diciamo la verità. Questo moralistico traguardo del divenire adulti: che cosa si fa quando lo si è diventati?”. E’ Federico Fellini, ma è anche la scuola che ti passa sulla pelle e che sfogli nelle testimonianze e negli amarcord di un libro scritto da Vincenza Fanizza, “Per chi suona la campanella”, Edizioni Valore Scuola.
Laura Montanari - Blog “Altre Frequenze” (La Repubblica)
“E’ un piccolo libro delizioso, utile per comprendere la scuola d’oggi, commovente per come ricrea la vita di classe, com’era una volta e come spesso è ancora”
Enrico Franceschini - Blog “My Tube” (La Repubblica)
“Mentre la scuola italiana è in mezzo ad una tempesta che non sembra placarsi, trovare il tempo di leggere "Per chi suona la campanella" può essere di conforto.
Questo libro è una vera e propria dichiarazione d'amore corale verso la scuola”.
Francesca Conti – Portale Trool ( www.trool.it)
“Può succedere che apri un libro sulla scuola e lo leggi tutto d’un fiato. Perché scivola leggero senza essere superficiale. Perché parla della scuola attraverso numerose voci, le più diverse.
E ne viene fuori un racconto corale, che ti pone davanti, senza ghirigori, pregi e difetti il pianeta scuola, fondamento di ogni società che si rispetti”
Riccardo Cardellicchio – “ Il Corriere di Firenze”
“Per chi suona la campanella” si conclude con l’immagine di una valigia e la canzone “Crescerai”dei Nomadi ma in realtà non ha una fine perché tutti i lettori vorrebbero continuare il racconto con i loro ricordi di scuola”.
Laura Lodigiani – magazine.it
“Un libro nato un pomeriggio al cinema nella poesia del film di Nicolas Philibert ‘Essere e avere’. Un film che, come ha scritto giustamente Liberation, è “un elogio del lavoro di insegnante. Un mestiere che, l’avevamo dimenticato, è il più bello del mondo”.
Costanza Baldini- intoscana.it
L'argomento scuola mi provoca, come a tutti, nostalgie, ma anche - se non soprattutto- episodi d'ansia. La stessa che mi riempiva varcando il portone dell'edificio scolastico, qualsiasi fosse. A ogni età. Perché la consideravo nemica.
Perché ero consapevole che mi servisse- così com'era- fino a un certo punto nella vita, in quella che poi sarebbe divenuta la mia professione. E che avevo sentito nel cuore (di più: nel sangue) fino dai dieci anni, leggendo di soppiatto il quotidiano che circolava da sempre in casa.
E l'argomento è sempre stato tra quelli indesiderati da trattare in un articolo, anche per il suo carattere: materia da esperti, compiaciuti, inclini alle parole difficili da digerire, seminate in frasi lunghe, zeppe di incisi.
Però può sucedere che apri un libro sulla scuola e lo leggi d'un fiato. Perché scivola leggero senza essere superficiale. Perché parla della scuola attraverso numerose voci, le più diverse. E ne viene fuori un racconto corale, che ti pone davanti, senza ghirigori, pregi e difetti il pianeta scuola, fondamento di ogni società che si rispetti.
Il libro, per di più, ha un titolo dall'approccio facile, presente tra gli studenti di una certa generazione, ogni mattina, nell'attesa dell'interrogazione: "Per chi suona la campanella", derivazione del romanzo di Hemingway "Per chi suona la campana".
Autrice Vincenza Fanizza, giornalista, Edizioni Valore Scuola, collana dell'insegnante, pagg.119, euro 12,50.
Un libro che nasce- come racconta l'autrice- in un pomeriggio al cinema, tra la neve e la poesia del film "Essere e avere" di Nicolas Philibert. Rimane affascinata dal protagonista, in modo particolare dal rapporto speciale che ha con i suoi studenti.
Di qui la raccolta di interviste, testimonianze, racconti, senza dimenticare poesie e canzoni.
Riesce a mettere insieme quarantanove voci. Studenti, scrittori, avvocati, registi, architetti, attori, giornalisti, psicologi, insegnanti, cantanti, astrofisica, regine, dirigenti scolastici.
Ne cito alcuni, a caso. Walter Benjamin, Mariella Bettarini, Anna Borghini, Enzo Fileno Carabba, Cristina Comencini, Francesco Carofiglio, Paolo Crepet, Federico Fellini, Janet Frame, Chiara Gamberale, i Nomadi, Maria José di Savoia, Margherita Hack, Alex Haley, Sandra Landi, Roberto Vecchioni, Sergio Zavoli, Liliana Berti Mattolini, Silvia Lorusso, Marco Lodoli, Dacia Maraini, Luigi Meneghello, Gianni Rodari, J.D. Salinger, Carlo Savelli.
"Nelle pagine di Vincenza Fanizza trova ancora una volta conferma il fatto che la scuola sia una grande opportunità per tutti, a maggior ragione oggi, in un momento storico nel quale le differenze e le diffidenze sembrano accrescersi". Così scrive, in prefazione, Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto degli Innocenti di Firenze. E Mariella Zoppi, ex assessore regionale alla cultura: "Vincenza Fanizza ci fa vedere una scuola rivissuta in ricordi lieti e tristi, spesso pervasi di irrequietezza e di inquuietudine, che parlano di insegnanti e di alunni e di scolari di tanti anni fa. Quegli scolari che hanno vissuto una scuola austera, compassata, ordinata, almeno in apparenza".
L'autrice tiene a precisare che ha viaggiato nel tempo. Ha ascoltato i sogni degli adolescenti, le riflessioni degli insegnanti, i consigli degli esperti. Ha ritrovato la scuola di ieri, ha osservato quella di oggi e immaginato quella del futuro.
"Per chi suona la campanella" verrà presentato l'8 febbraio, alle 18, alla Libreria Feltrinelli di via de' Cerretani, a Firenze.
Riccardo Cardellicchio
Da "Il Corriere di Firenze"- Terza Pagina- Lunedì 22 Gennaio 2007
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