Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

mercoledì 13 giugno 2007

Firenze Festival sbarca a Ginevra


“Tutti i bambini hanno diritto alla scuola. Le nostre firme rappresentano simbolicamente più di 132 milioni di bambini e bambine, tra i 5 e i 14 anni, che lavorano in agricoltura. Il loro appello è anche il nostro. Con le nostre firme esprimiamo il nostro impegno a collaborare con il movimento mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile”.

E’ alta 10 metri la scultura, al Palazzo delle Nazioni Unite, dove è stata posta la tela tutta colorata con questo appello degli allievi delle scuole della Toscana, che hanno partecipato a Firenze Festival.

La rassegna cinematografica promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dall’Isi Produzioni, dopo il successo e la grande partecipazione di pubblico, il 1 giugno scorso, al Teatro Verdi, dove sono stati premiati i film finalisti, sbarca a Ginevra dove ieri, 12 giugno, si è svolta la giornata mondiale contro lo sfruttamento dei bambini in agricoltura. Questo evento si inserisce nella campagna mondiale per l’eliminazione del lavoro minorile ed è promosso dall’Ilo ( Organizzazione Internazionale del Lavoro), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana per uomini e donne.

Ed è stata proprio Maria Gabriella Lay, presidente dell’Ilo e responsabile mondiale del lavoro minorile, oltre che ideatrice del progetto Scream, che si pone l’obiettivo di sostenere i diritti dei bambini attraverso l’educazione, l’arte e i media, a consegnare a Stefano Angiolini, direttore artistico di Firenze Festival, al Teatro Verdi, in occasione della cerimonia di premiazione, il 1 giugno scorso, un riconoscimento per l’alto valore sociale della rassegna cinematografica rivolta agli studenti toscani.

Inoltre la Ilo ha fatto sottotitolare in lingua inglese alcuni film realizzati dai ragazzi delle scuole toscane che hanno partecipato alla Scuola di Cinematografia di Firenze Festival, per inserirli nel loro portale.

I film scelti dall’Ilo sono: Un fiore vero, Nati domani, Giocattoli e Punto di Vista.

Ancora un importante apprezzamento, dunque, per la rassegna cinematografica di Firenze Festival, che giunta ormai alla settima edizione, dimostra come sia cresciuta non solo nel numero dei partecipanti ma soprattutto per il livello dei temi trattati.


Di Vincenza Fanizza

Da “Il Coriere di Firenze”, mercoledì 13 giugno 2007

martedì 12 giugno 2007

Rilanciamo da questo blog l'appello dell'Iti-Ipia Leonardo Da Vinci, presente già sul sito del Comune di Firenze

L’ITI-IPIA Leonardo da Vinci di Firenze:
un patrimonio d’avanguardia da non disperdere
il Polo Tecnico Professionale appare la risposta più adeguata


MANIFESTO - APPELLO

al Sindaco del Comune di Firenze
ai Presidenti delle Province di Firenze e Prato
al Presidente della Regione Toscana
al Ministro della Pubblica Istruzione

Plasma da più di un secolo a Firenze – grazie al proprio statuto di scuola pubblica profondamente radicata nel territorio - generazioni di dirigenti, tecnici e maestranze che hanno innervato il tessuto connettivo di uno dei più avanzati distretti industriali d’Italia. Nato nell’anno 1900 per sopperire all’incalzante domanda di istruzione tecnica cui lo Stato non era in condizione di far fronte, l’ITI Leonardo da Vinci ha anticipato di decenni il modello di autonomia adottato recentemente dal sistema formativo nazionale. Il successo dell’esperienza accumulata in questo secolo di attività, il prestigio consegnato alla memoria storica di un'intera comunità, appaiono documentati dalle cifre (fino a 3.000 iscritti) e dalla qualità delle leve tecniche fornite al mondo produttivo, alla ricerca, alla stessa classe dirigente di un’area ben più vasta della città o della provincia di Firenze, oltre che dalle testimonianze letterarie, a partire da quella di Vasco Pratolini. Dal 1951, peraltro, all’ITI si è venuto affiancando un prestigioso Istituto Professionale: ambedue offrono - in un’osmosi con significative ricadute didattiche - un panorama di specializzazioni unico in Toscana per ricchezza, complessità e flessibilità. L’ITI-IPIA Leonardo da Vinci è accreditato inoltre presso la Regione Toscana come agenzia formativa, e annovera fra le proprie credenziali rapporti collaudati di collaborazione a servizio di enti territoriali e organi periferici dello Stato.
Ora, è legittimo e sensato che a farsi carico della persistenza e del rilancio di un patrimonio così importante, e tuttavia oneroso, non possa continuare ad essere il solo soggetto pubblico che l’ha sostenuto finora, il Comune di Firenze. E infatti da anni Palazzo Vecchio persegue il disegno di una soluzione atta ad alleggerire le casse locali dall’“anomalia finanziaria” legata agli investimenti in questa grande scuola.
Ma può la sola sede “finanziaria” essere quella in cui conviene cercare risposte all’esigenza di non disperdere risorse così rare ed esemplari come quelle che il Da Vinci legittimamente vanta?

La mera “normalizzazione” dell’ITI attraverso il passaggio alla giurisdizione esclusiva del Ministero della Pubblica Istruzione appare a noi foriera di un rischio serio e concreto: quello di sottrarre originalità ed efficacia a un’esperienza didattica, organizzativa e culturale che proprio nell’alveo del rapporto privilegiato con le istituzioni locali ha potuto produrre il proprio modello e sviluppare la propria tradizione. Si tratta di valori e peculiarità che rischiano di smarrirsi nel processo di omologazione (e di frustrazione?) che il passaggio allo Stato, indolore soltanto sulla carta, è suscettibile di causare invece nel cuore della struttura dell’ITI e nell’atteggiamento dei suoi protagonisti e interpreti quotidiani. Giova ricordare infatti come questa vera e propria cittadella dell’istruzione tecnica e professionale, provvista di tutte le dotazioni di un campus, egregiamente servita dall’attigua stazione ferroviaria di Rifredi, contenga al proprio interno anche altri tratti organizzativi caratteristici che verrebbero irrimediabilmente perduti o messi a repentaglio con la statalizzazione: l’unicità, la coesione e la stabilità dell’organico della scuola (docenti, personale non docente, ausiliario, tecnico e amministrativo, dirigenza); la continuità, l’efficienza e la produttività dei calendari didattici; l’osmosi e le sinergie che solo un processo duraturo di contatto, frequentazione e collaborazione fra insegnanti, discipline e territorio possono assicurare in sede didattica e nei rapporti col mondo del lavoro e delle istituzioni locali.

È possibile a nostro avviso dunque, e altamente auspicabile, che si individui oggi per l’ITI-IPIA Leonardo da Vinci una soluzione capace di scioglierne il nodo finanziario senza pregiudicarne la natura e la tradizione di scuola pubblica d’avanguardia, risorsa culturale, formativa ed economico-sociale per le istituzioni locali. Suggeriamo di perseguire a questo scopo la strada del Polo Tecnico Professionale, proposta – per organismi di natura consortile – dallo stesso Ministero della Pubblica Istruzione nell’ambito dell’attuazione dell’autonomia scolastica. Preservando l’unitarietà, le peculiarità e il valore aggiunto dell’esperienza maturata in così tanti decenni a Firenze presso l’ITI di Rifredi, una soluzione di questo tipo permetterebbe al tempo stesso di mettere alla prova e collaudare le potenzialità legate al modello di Polo Tecnico Professionale in un contesto aggiornato di offerta didattica ed educativa. Una prospettiva che manterrebbe al Da Vinci un ruolo di avanguardia, esattamente come un secolo fa, quando al Comune di Firenze fu chiesto di ‘inventare’ un’istituzione rivelatasi poi strategica. Lo stesso sforzo innovativo può essere richiesto oggi a una costellazione coerente e sinergica di soggetti pubblici, fra i quali lo stesso Ministero della Pubblica Istruzione, che appaghi – piuttosto che mortificare – le attese, le disponibilità e la capacità di progetto che le professionalità presenti nell’organico della scuola esprimono con convinzione.

Associazione ex-allievi
“I Ragazzi della Leonardo - ONLUS”

domenica 10 giugno 2007

"Per chi suona la campanella" al Liceo Rodolico

FIRENZE- Una grande Festa di fine anno, organizzata dagli studenti, insegnanti e dirigente scolastico del Liceo scientifico Rodolico oggi, dalle 9 alle 11,30, presso SMSS Quirico, in via Pisana 576.
In questa occasione saranno presentate tutte le attività svolte dagli studenti dell’Istituto nel corrente anno scolastico: Olimpiadi di Matematica e di Fisica, partecipazione a concorsi letterari, gare sportive, corsi di teatro.
Alla festa parteciperà anche Anna Benedetti, la coordinatrice e organizzatrice della fortunata rassegna letteraria “Leggere per non dimenticare”.
Tra gli ospiti anche Vincenza Fanizza che presenterà il suo ultimo libro “Per chi suona la campanella” (Valore Scuola ed). Un’occasione per parlare della complessa realtà della scuola.
“Il libro è nato- spiega l’autrice- un pomeriggio a cinema tra la neve e la poesia del film ‘Essere e avere’ di Nicolas Philibert”
Una suggestione cinematografica che spinge a riflettere sull’importanza della relazione che si crea a scuola tra l’insegnante e gli alunni.
l libro della Fanizza è una raccolta di interviste, racconti, testimonianze, poesie e canzoni sul pianeta scuola. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e talvolta i loro veleni o si soffermano a descrivere sentimenti ed emozioni.
Tra i diversi interventi anche i poetici “Autoritratti” di alcuni studenti del Liceo scientifico Rodolico.

Da il "Corriere di Firenze", 9 Giugno 2007


venerdì 8 giugno 2007

Nasce a Firenze la “Libreriacafé”


FIRENZE- E’ proprio nel cuore di Firenze, in Borgo San Frediano, 20r, il caffè letterario più “giovane” della città, dove l’aroma del caffè si mescola all’odore buono della carta dei libri.

Nasce a Firenze “La Cité”, il nuovo spazio polifunzionale, aperto dalle 10,30 fino all’una di notte, voluto, progettato e costruito da una cooperativa di sei giovani accomunati proprio dalla passione per i libri.

“Abbiamo immaginato questo luogo non solo come un bar o una sala da tè ma soprattutto come un laboratorio di sperimentazione culturale- spiega Federico Tomasello, uno dei soci della cooperativa- perché pensiamo che il libro non sia soltanto una merce di consumo ma un’esperienza importane della vita umana. Vogliamo dar vita a una comunità di lettori. Sogniamo non una città-vetrina ma una città diversa, più creativa dove ci sia scambio di idee, dialogo, comunicazione”.

La “Libreriacafé LaCité” è dunque uno spazio interculturale e polivalente, dove si potrà leggere, acquistare libri, ascoltare musica dal vivo o conversare gustando crostate equo e solidali. Un luogo caldo e accogliente dove tutto, dagli scaffali delle librerie ai tavoli e all’arredamento, è stato costruito proprio dai giovani della cooperativa Spem, parola che “vuole significare- precisa Alberto Becucci, il musicista del gruppo- prima di tutto speranza ma anche Spazio Polivalente per le Eccedenze Metropolitane, dove eccedenza indica ciò che abita altrove, che trabocca e sorpassa i confini della città-merce”.

Il locale si inaugura oggi, alle 18, con un aperitivo. Alle 21,30 il reading musicato dal vivo “Mangiare la luna” di Cristina Abati e Massimo Fantoni (edizioni Zona- Collana “Level 48”).

E’ già molto fitto il programma degli eventi per il mese di giugno della “Libreriacafé”: serate dedicate al tango argentino, tutti i martedì, corsi di scrittura creativa, concerti, spettacoli, presentazioni di libri.

“Questo luogo è interattivo- conclude Sara Cassai- siamo quindi disposti e aperti ad accogliere nuove idee e progetti”.

Di Vincenza Fanizza

Da “Il Corriere di Firenze”, mercoledì 6 giugno 2007

“Per chi suona la campanella” è anche alla Libreriacafé- La Cité

lunedì 4 giugno 2007

Recensioni Firenze Festival

Quando i bambini diventano registi

Vincenza Fanizza

FIRENZE- I bambini di una scuola elementare, di fronte alle cose belle del proprio territorio, si lamentano del fatto che gli adulti non si soffermano a vederle. Allora, usando la loro fantasia e il loro estro, realizzano un accorgimento particolare che invoglia gli adulti a recarsi ad ammirarle. Un nuovo “Punto di vista” per guardare il mondo e la nostra vita? E’ quello che ci presenterà, venerdì 1 giugno, al Teatro Verdi, uno dei tanti film, realizzati dagli studenti toscani che hanno partecipato quest’anno a “Firenze Festival”, la rassegna cinematografica, promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dall’Isi Produzioni , che insegna ai bambini e agli adolescenti ad esprimersi attraverso il linguaggio delle immagini e dei suoni.

Il progetto, ormai giunto alla settima edizione, ha visto, negli anni, crescere sia il numero dei partecipanti che il livello dei temi trattati.

Infatti, al Teatro Verdi, venerdì prossimo, l’agenzia dell’Onu International Labour Office- Ilo- consegnerà un riconoscimento a Firenze Festival per l’alto valore sociale della rassegna cinematografica rivolta agli studenti toscani.

Saranno consegnati, in questa occasione, dopo la proiezione delle opere in concorso, anche i Delfini d’oro e le Targhe d’argento ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di 1° grado che hanno realizzato i film vincitori.

Firenze Festival è un lungo appuntamento che comincia a novembre e finisce a fine maggio. “C’è bisogno di insegnare ai ragazzi che vogliono comunicare con il linguaggio degli audiovisivi – spiega il direttore artistico Stefano Angiolini- come deve essere utilizzata la telecamera, i microfoni e gli altri strumenti tecnici, ma prima ancora è necessario spiegare come nasce l’idea di un film, come si trasforma un racconto scritto in una sceneggiatura, quali sono i compiti e le responsabilità del regista, dello sceneggiatore, del direttore della fotografia e di tutte le altre figure che sono indispensabili per il risultato finale. A questo punto ogni partecipante sceglie il proprio ruolo, sempre con l’aiuto degli insegnanti di riferimento, nell’ambito di un gruppo di lavoro. E i ragazzi imparano che nel cinema i migliori risultati si ottengono lavorando insieme”.

Da “Il Corriere di Firenze”, giovedì 31 maggio 2007

La fantasia sfrenata diventa film

FIRENZE- Una grande Festa, venerdì 1 giugno, al Teatro Verdi, in via Ghibellina, 99, per tutta la giornata, a partire dalle 9,30, per Firenze Festival, la Rassegna Cinematografica, che anche quest’anno, si conclude con la proiezione delle opere finaliste e la premiazione dei vincitori.

Un fiore vero, Giocattoli, Il vincitore, Nati domani, Oggi come ieri, Ritorno al futuro, Punto di vista, Questo cuore è tuo? Titoli suggestivi e contenuti impegnati per questa settima edizione di Firenze Festival che affida la macchina da presa ai piccoli registi in classe.

Si va dai bambini che decidono di costituire una squadra speciale per salvare il pianeta Terra, al “vincitore” solo nel mondo virtuale, dal confronto tra il mondo della comunicazione dei giovani di ieri e quello dei giovani di oggi, alla presa di coscienza che per vivere nelle città di oggi “Ci vuole un fisico bestiale”, dall’esortazione a non sprecare un bene prezioso come l’acqua, al tema dell’educazione stradale.

Alcuni dei film di quest’anno si inseriscono anche nel progetto Scream promosso dalla Ilo-Agenzia Onu- e trattano del terribile tema dei bambini soldato, raccontano che i bambini, prima di nascere, vivono tutti insieme in un luogo particolare e, in attesa dell’evento, si interrogano su come sarà il mondo che abiteranno; esortano a prendere coscienza del problema del lavoro minorile.

Ci sono, quest’anno, per la prima volta, anche i bambini di una scuola materna che esprimono la loro solidarietà a tutti i coetanei a cui è negato perfino un giocattolo e lo fanno costruendo un film dove loro stessi interpretano giocattoli che prendono vita.

Inoltre, durante il Festival, sarà rappresentato lo spettacolo teatrale “Pinocchio” in dialetto napoletano, messo in scena dai ragazzi del Laboratorio teatrale “Teatrando” di Secondigliano (Napoli) con la regia di Carlo Valastro.

Da “Il Corriere di Firenze”, giovedì 31 maggio 2007

Premiazione Firenze Festival


“Per chi suona la campanella” è nato, come è ormai noto, da una suggestione cinematografica. Forse anche per questo motivo sono stata invitata, come ospite, venerdì 1 giugno, al Teatro Verdi, alla premiazione di “Firenze Festival”. Ho avuto così l’occasione di vedere tutti i bellissimi film finalisti e la possibilità di presentare ancora una volta il mio libro. Il pubblico era vivacissimo e molto attento.

Erano presenti anche altri ospiti: Cesare Angotti, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, Giuseppe Carrisi, Giornalista, Scrittore, Francesco Crispino, Docente di Storia del Cinema, Luciana Della Fornace, presidente Agiscuola, Paola Giovetti, Giornalista, Scrittrice, Giacomo Guerrera, Vice Presidente Unicef Italia, Stefania Ippoliti, Direttrice Mediateca Toscana, Michele Jankanish, Direttrice del programma internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile (Ipec) della Ilo- agenzia Onu, Maria Gabriella Lay, Responsabile della Campagna Mondiale per l’eliminazione del lavoro minorile nell’ambito dell’Ilo- agenzia Onu, Daniela Lastri, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze, Zohreh Tabatabai, Direttrice del Dipartimento della Comunicazione International Labour Organization (Ilo)- agenzia Onu.

domenica 3 giugno 2007

Per i ragazzi la campanella suona al Teatrino del Gallo

FIRENZE- Al via le tante attività culturali del Teatrino del Gallo, il nuovo spazio della Libreria Libri Liberi di via San Gallo, 25r.

Particolare interesse e una grande partecipazione mercoledì 9 e giovedì 10, le due giornate dedicate a “Cinema & Scuola”, una collaborazione della Libreria Libri Liberi, della Mediateca Regionale Toscana e di Valore Scuola edizioni.

Dal libro “Per chi suona la campanella” (Valore Scuola ed.) di Vincenza Fanizza, “nato - come scrive l’autrice - un pomeriggio al cinema tra la poesia e la neve del film ‘Essere e avere’ di Nicolas Philibert”, l’idea di un laboratorio di cinema e scrittura per gli studenti di alcune scuole superiori fiorentine e una tavola rotonda su “Cinema & Scuola”.

Hanno partecipato all’iniziativa due classi dell’Istituto Tecnico Agrario, dell’Educandato della SS. Annunziata e di alcune scuole medie di Salerno, a Firenze per uno scambio con il Poggio.

Nelle mattine del 9 e 10 maggio, dunque, proiezioni di film e dibattiti sul tema “La scuola della memoria: parole e immagini a confronto”.

Tanti gli ospiti intervistati dai ragazzi: Gianfranco Draghi, Sveva Fedeli, Michele Gesualdi, Laura Lodigiani, Giovanna Mattolini, Massimo Mori e Marina Poggesi.

Nel pomeriggio di mercoledì, dopo l’inaugurazione, in una sala della Libreria Libri Liberi, della mostra “Artisti per la scuola”, un’esposizione delle copertine della rivista “Valore Scuola”, illustrate da 20 artisti, alle 17,30 la giornalista Laura Lodigiani ha presentato il libro, a più voci, “Per chi suona la campanella” di Vincenza Fanizza.

“Un libro- ha detto la Lodigiani- che assomiglia al montaggio di un film. C’è una sorta di regia cinematografica; non manca neanche la colonna sonora perché l’autrice ha inserito anche la musica”.

“Una ricerca appassionata e scientifica che vuole essere una ricerca di identità della scuola. Una lettura leggera e divertente che semina idee- ha precisato l’editore Ermanno Detti.

Il libro è stato presentato anche con il video, realizzato dagli insegnanti Maresa D’Arcangelo e Arturo Giannatasio dell’Istituto Tecnico Agrario, insieme agli studenti della 2G, nel Laboratorio Multimediale della Provincia di Firenze.

Alla presentazione è seguita la tavola rotonda su “Cinema & Scuola”, a cui hanno partecipato Stefano Angiolini, Maresa D’Arcangelo, Stefania Ippoliti, Daniela Lastri, Vittorio Rossi, Camilla Speranza, Edoardo Semmola e don Giacomo Stinghi.

Ricchi di stimoli e molto interessanti tutti gli interventi dei relatori. Tra gli altri, ricordiamo le osservazioni di Stefania Ippoliti, direttrice della Mediateca Regionale Toscana che ha sottolineato come sia importante imparare a decodificare il linguaggio dei media per diventare spettatori critici e non passivi, le riflessioni di don Giacomo Stinghi sulla sensibilità e fragilità dei giovani di oggi e la suggestiva storia della scuola del Poggio, raccontata da Maria Rosaria Bortolone, direttrice e preside dell’Educandato della SS. Annunziata.

Da “Il Corriere di Firenze”, sabato 12 maggio 2007