Copertina
sabato 15 marzo 2008
Telefonini a scuola
FIRENZE- Non si spegne il “fumo” della sigaretta, che apparentemente sembrava una canna, del professore Alberto Burchielli dell’Istituto Tecnico Marco Polo, finito, per uno scherzo dei suoi alunni su You Tube, ma è veramente grossa la “nuvola” di commenti e reazioni da parte del mondo della scuola e delle istituzioni.
“ E’ sicuramente un episodio che va ricondotto nel contesto giusto- afferma Daniela Lastri, assessore all’istruzione del Comune di Firenze - Sicuramente c’è stato un errore da parte del professore Alberto Burchielli, che ha peccato di ingenuità, e uno scherzo eccessivo da parte dei ragazzi che ormai fanno un uso spregiudicato di questi mezzi di comunicazione. Ma chiedere, a viva voce, una punizione esemplare, sospendere o licenziare per una ‘ragazzata’, mi sembra veramente un’assurdità. Talvolta anche le istituzioni possono diventare vittime di un eccessivo zelo o meglio di una sorta di ‘ubriacatura mediatica’. Certo i ragazzi devono essere educati, devono diventare più responsabili, i professori non possono essere ingenui ma non bisogna ricoprire la scuola di ridicolo”.
“ Filmare un insegnante nella quotidianità e sbatterlo decontestualizzato su You Tube - dichiara Girolamo Dell’Olio, docente dell’Istituto Superiore Leonardo da Vinci di Firenze - è uno scherzo di pessimo gusto che a dei ragazzi però si può perdonare: sono o non sono ragazzi? Il guaio comincia quando sul grande mondo dell'educazione si gettano con tutta la loro “fame di notizia” i moderni mass-media. Niente di quello che ci mostra la TV alla quale siamo abituati è sostanzialmente credibile, se solo si pensa al percorso di manipolazione che porta normalmente dai “fatti” alle “notizie”. L’episodio del Marco Polo testimonia ancora una volta soltanto la superficialità con cui le attività educative vengono rappresentate e “vendute” nella nostra società. Il vero scandalo è che di scuola i mezzi di comunicazione di massa e la politica parlano solo quando c’è da mostrare un video-gossip o è il momento di chiedere voti. E allora la “formazione delle giovani generazioni ” diventa magicamente, per un giorno, “la priorità delle priorità”.... fino al giorno dopo, quando ricomincia il vecchio teatrino, e studenti, insegnanti, non docenti e famiglie si ritrovano senza spazi, senza risorse, senza attenzione, senza considerazione economica, culturale e sociale. Una società così distratta potrà mai portare a una riflessione profonda e produttiva?”
“ Nella nostra scuola- commenta Maresa D’Arcangelo, docente dell’Istituto Tecnico Agrario di Firenze- la regola sono prime classi delle superiori di 25 allievi compreso un portatore di handicap certificato che dispone di un sostegno solo per alcune ore e per alcune materie ma ha bisogno di un’attenzione particolare sempre. Qualche allievo proviene da altri paesi e parla lingue molto lontane dall’italiano (arabo, cinese, albanese o rumeno sono le più frequenti ) Tu insegnante sai al massimo francese e inglese. Per non parlare delle ultime classi accorpate per risparmiare o le cattedre mosaico. Poi le palestre che non ci sono, i computer che mancano, gli audiovisivi col contagocce ecc.. A quando queste cose sui giornali o in TV?”
Di Vincenza Fanizza
Da “Il Corriere di Firenze” di sabato 15 marzo 2008
“ E’ sicuramente un episodio che va ricondotto nel contesto giusto- afferma Daniela Lastri, assessore all’istruzione del Comune di Firenze - Sicuramente c’è stato un errore da parte del professore Alberto Burchielli, che ha peccato di ingenuità, e uno scherzo eccessivo da parte dei ragazzi che ormai fanno un uso spregiudicato di questi mezzi di comunicazione. Ma chiedere, a viva voce, una punizione esemplare, sospendere o licenziare per una ‘ragazzata’, mi sembra veramente un’assurdità. Talvolta anche le istituzioni possono diventare vittime di un eccessivo zelo o meglio di una sorta di ‘ubriacatura mediatica’. Certo i ragazzi devono essere educati, devono diventare più responsabili, i professori non possono essere ingenui ma non bisogna ricoprire la scuola di ridicolo”.
“ Filmare un insegnante nella quotidianità e sbatterlo decontestualizzato su You Tube - dichiara Girolamo Dell’Olio, docente dell’Istituto Superiore Leonardo da Vinci di Firenze - è uno scherzo di pessimo gusto che a dei ragazzi però si può perdonare: sono o non sono ragazzi? Il guaio comincia quando sul grande mondo dell'educazione si gettano con tutta la loro “fame di notizia” i moderni mass-media. Niente di quello che ci mostra la TV alla quale siamo abituati è sostanzialmente credibile, se solo si pensa al percorso di manipolazione che porta normalmente dai “fatti” alle “notizie”. L’episodio del Marco Polo testimonia ancora una volta soltanto la superficialità con cui le attività educative vengono rappresentate e “vendute” nella nostra società. Il vero scandalo è che di scuola i mezzi di comunicazione di massa e la politica parlano solo quando c’è da mostrare un video-gossip o è il momento di chiedere voti. E allora la “formazione delle giovani generazioni ” diventa magicamente, per un giorno, “la priorità delle priorità”.... fino al giorno dopo, quando ricomincia il vecchio teatrino, e studenti, insegnanti, non docenti e famiglie si ritrovano senza spazi, senza risorse, senza attenzione, senza considerazione economica, culturale e sociale. Una società così distratta potrà mai portare a una riflessione profonda e produttiva?”
“ Nella nostra scuola- commenta Maresa D’Arcangelo, docente dell’Istituto Tecnico Agrario di Firenze- la regola sono prime classi delle superiori di 25 allievi compreso un portatore di handicap certificato che dispone di un sostegno solo per alcune ore e per alcune materie ma ha bisogno di un’attenzione particolare sempre. Qualche allievo proviene da altri paesi e parla lingue molto lontane dall’italiano (arabo, cinese, albanese o rumeno sono le più frequenti ) Tu insegnante sai al massimo francese e inglese. Per non parlare delle ultime classi accorpate per risparmiare o le cattedre mosaico. Poi le palestre che non ci sono, i computer che mancano, gli audiovisivi col contagocce ecc.. A quando queste cose sui giornali o in TV?”
Di Vincenza Fanizza
Da “Il Corriere di Firenze” di sabato 15 marzo 2008
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