Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

martedì 24 giugno 2008

Nasce la Fondazione Paolo Frosecchi


FIRENZE- Nasce, in via del Sole, 6-8r, un nuovo spazio d’incontro artistico e confronto intellettuale ispirato al movimento culturale contemporaneo "Nuovo Umanesimo". E’ la nuova Fondazione "Paolo Frosecchi", inaugurata ieri, insieme alla mostra "Nuovo Umanesimo", che, oltre a raccogliere e conservare le opere del Maestro, si propone di realizzare mostre, convegni, corsi per giovani artisti in collaborazione con le principali realtà culturali pubbliche e private sia a livello cittadino, che nazionale e internazionale.
"Il nome ‘Umanesimo’- sottolinea Francesco Adorno - schiude subito la via verso Firenze: al saper fare, alla misura e alla civiltà di allora, a uomini quali Coluccio Salutati. Le opere di Paolo Frosecchi, dai ritratti alle nature morte, alle interpretazioni della vita in linguaggio pittorico, rivelano non la copia di una Firenze perduta, ma una fiorentinità e una toscanità quali vorremmo che fossero. Volta a volta, Paolo Frosecchi si è calato nel suo tempo, rispondendo sempre a quello che è l’uomo nella sua totalità, nel suo modo storico di essere ‘coltivato’, mai trascinato da correnti o da mode prestabilite".
"I disegni di Frosecchi- commenta Carlo Munari- sono da annoverarsi tra i più belli che l’odierna produzione italiana abbia reso in questi anni: sensibilizzati nella loro struttura formale, essi sanno con precisione delineare l’ideale figurativo che l’artista persegue".
"E’ necessario ricreare un Nuovo Umanesimo- spiega Frosecchi- perché osservo e vedo come la creatività non sia più dell’uomo ma del sistema, dell’automatismo dei numeri e non del divino lampo del pensiero".

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