FIESOLE - “Quando giro un film non sono attirato tanto dalla location quanto dalla storia che c’è dietro quel luogo”.
Così, ieri mattina, in un incontro con la stampa, all’Hotel Villa San Michele, il regista Spike Lee, che, stasera, al Teatro Romano, riceverà il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema, inserito all’interno della programmazione dell’Estate Fiesolana e organizzato dal Comune di Fiesole. Una cerimonia sicuramente suggestiva e importante, inserita nella serata “Happy Night. La notte bianca del cinema”, all’interno della quale si terrà anche il concerto del New Trio e proiezioni di film di Spike Lee fino alle prime ore del mattino.
E a salire sul palco del Teatro Romano di Fiesole, per premiare il regista americano, sarà un’ospite d’eccezione, la brava attrice Stefania Sandrelli.
Un riconoscimento particolarmente significativo a un regista che è riuscito a raggiungere il successo internazionale senza mai rinunciare alle proprie tematiche legate agli ambienti urbani e sociali delle comunità africano-americane, mettendone in luce i problemi di discriminazione e di esclusione .
“Tutti i registi che hanno ricevuto questo premio come Spike Lee sono grandi maestri- ha dichiarato Fabio Incatasciato, sindaco di Fiesole- maestri combattenti, che lavorano, che operano, che sono capaci di trasmettere una nuova idea sulla vita, uno sguardo diverso sul mondo. Sono grandi non solo perché hanno costruito bei film ma anche e soprattutto perché ci insegnano a vedere oltre i nostri orizzonti”.
Un rilancio, quest’anno del Premio, grazie anche al contributo ideativo e all’impegno non solo del Comune ma anche della Fondazione Mediateca Regionale Toscana e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, Gruppo Toscano.
“I negri, i neri, le persone di colore: c’è una evoluzione non solo di linguaggio, ma di semantica culturale e forse politica quando si definiscono con queste espressioni gli uomini dalla pelle scura- ha sottolineato Ugo di Tullio, presidente Mediateca Regionale-Toscana Film Commission- mostrando così il progressivo passaggio da un giudizio, razzista, a un riconoscimento di dignità naturale, che spetta alla persona, a ogni persona. Un ragionamento semplice che però non rappresenta una realtà univoca, perché oggi il pregiudizio del colore della pelle resiste ancora, sia pure in forme diverse da un secolo fa, e Spike Lee evidenzia tale pregiudizio in tanti suoi lavori”.
Il prestigioso riconoscimento, che nelle passate edizioni, è stato assegnato a registi della levatura di Bernardo Bertolucci, Robert Altman, Theo Anghelopoulos, Arthur Penn, Ken Loach, Peter Greenaway, quest’anno è, dunque, approdato negli Stati Uniti, precisamente a Brooklyn, per premiare un regista innovativo sia per l’uso delle immagini, sia per le problematiche affrontate. E sarà ancora una volta una storia complessa, quella dei sodati americani di colore che hanno combattuto a fianco dei soldati e dei partigiani italiani durante la seconda guerra mondiale, il contenuto del prossimo film che Spike Lee girerà proprio in Italia e in Toscana.
Il film nasce dal romanzo omonimo di James McBride (la sua autobiografia “Il colore dell’acqua” è considerata un classico della letteratura americana) ed è la prima produzione internazionale della nuova società di Roberto Cicutto e Luigi Musini “On my own”.
“Mi piace raccontare la Seconda Guerra Mondiale- ha precisato Spike Lee- perché è stata l’ultima guerra giusta. Tutte le altre, combattute dagli Stati Uniti, sono sbagliate”.
Infine il regista americano ha rivelato che il film che girerà in Italia, sarà molto aderente alla realtà storica, e che il cast sarà internazionale.
di Vincenza Fanizza
Da "Il Corriere di Firenze", Martedì 10 Luglio 2007