Copertina

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Uno sguardo insolito, realistico e poetico sulla scuola. Punti di vista, ricordi, interventi, di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica raccolti da una giornalista e scrittrice. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e, talvolta, i loro veleni.

mercoledì 7 novembre 2007

Sigillo della pace

FIRENZE-“Nonostante tutto, il cinema resta il linguaggio universale in cui esprimere la voglia di Pace che anima ovunque le donne. Sono convinta che il linguaggio delle immagini sia sicuramente uno dei modi più efficaci per riflettere su temi quali razzismo, la guerra, l’oppressione sessuale, le discriminazioni, le grandi migrazioni epocali, soprattutto in una città come Firenze, dove ci impegniamo continuamente per costruire il dialogo e l’apertura verso le altre culture”.
Così Daniela Lastri, assessore all’Istruzione e alle Pari Opportunità del Comune di Firenze, martedì 6 novembre, nel Salone de’Duecento, rivolta agli studenti di molte scuole superiori della nostra città che hanno assistito alla cerimonia del Premio “Sigillo della Pace”, conferito alle registe Djamila Sahraoui, algerina, e a Liana Badr, palestinese.
Il Sigillo della Pace, giunto, quest’anno, alla decima edizione, è stato istituito nel 1998 per iniziativa dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze in collaborazione con l’Associazione Laboratorio Immagine Donna nell’ambito del Festival Internazionale di Cinema e Donne ma è una antica onorificenza della Repubblica Fiorentina che risale al 15° secolo.
“A ben guardare, una regista dopo l’altra, dieci anni di storia e dodici Sigilli- ha sottolineato Paola Paoli del Laboratorio Immagine Donna- assegnati tra Europa, Asia, Africa, Stati Uniti e Canada, senza dimenticare la Georgia ex sovietica, si può osservare come sia cambiata, in poco tempo, la mappa del cinema delle registe. E con essa, il linguaggio, le storie, la cittadinanza e la politica”.
Sempre martedì 6 novembre, alle 21, al Cinema Gambrinus, in via Brunelleschi, 1, serata di apertura de “Il Futuro della Memoria”, la XXIX edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne, con la proiezione dei film più significativi delle registe premiate con il Sigillo della Pace: “Le porte sono aperte, qualche volta” di Liana Badr e “Barakat” di Djamila Sahraoui.

di Vincenza Fanizza

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